Mittente Grillo Angelo Destinatario Cataneo (Cattaneo) Maurizio
Data 1/3/1596 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Genova Luogo di arrivo Roma
Incipit Spirito di là suso ha veramente mosso Vostra Signoria a
Contenuto e note Angelo Grillo si dice consolato dalle notizie che Maurizio Cataneo gli ha dato di sé: il protratto silenzio epistolare, dopo che gli aveva comunicato di essere appena uscito da una lunga malattia, l'aveva lasciato in apprensione. Si compiace del ritrovato stato di salute del suo interlocutore. Si dice lieto che sia stato bene accolto quel poco che il suo ingegno ha saputo partorire in memoria di Torquato Tasso e in omaggio al cardinale San Giorgio [Cinzio Aldobrandini], e così pure per l'affezione che sia il cardinale, sia il suo segretario [Lanfranco Margotti] gli hanno dimostrato. Ha da poco scritto a [Margotti], consegnandogli anche alcuni nuovi versi destinati al cardinale. Ha anche da poco ricevuto, per lettera, una profferta d'amicizia da parte di Bartolomeo Zucchi, che gli ha fatto richiesta di una quantità delle sue lettere. Protesta di essere uso vergarle "più tosto per certificar chi legge, che per nobilitar chi scrive", eppure non si sottrarrà alla richiesta. Non si nega neanche a contribuire alla curatela delle opere di [Torquato] Tasso [di cui Cattaneo, col patrocinio del cardinale Aldobrandini, sperava di portare in stampa un'edizione completa e riveduta]. Ha infine esaminato il sonetto di un qui non meglio specificato amico di Cattaneo [ma si tratta di Girolamo Dattili, come si deduce dalla lettera inc. “Mi confesserei troppo grande usuraro, se così alla cieca accettassi”], che Cattaneo gli ha sottoposto, per il quale suggerisce alcune migliorie laddove "ha segnato con una croce"; ritiene che sarebbe migliore se mutasse l'ultimo verso del secondo quarto [quartina] in un altro più ricco di numero e più vivo di spirito, così che dove l’orazione acquista maggior augumento e maggior forza non venisse ad illanguidire; e se il primo terzo [terzina] si cambiasse con quello che inizia “Hor ponga Lethe”. [La lettera compare in stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; la data emerge da Bartolomeo Zucchi, L'idea del segretario, II, Venezia, Dusinelli, 1614, pp. 230-231]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "È di molteplice soggetto questa lettera, si rallegra della convalescenza del Cataneo, e della soddisfazione data al Signor Cardinale; lo ringrazia d'avergli fatto acquistare un raro Amico, parla a cenni dell'opere del Tasso; e in fine discorre del polire un Sonetto."].
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 839, Misto
Compilatore Carminati Clizia - Ceriotti Luca - Ferretti Chiara
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