Mittente Grillo Angelo Destinatario Grillo Paolo
Data 1600 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Subiaco Luogo di arrivo Napoli
Incipit L'istesso giorno, ch'io giunsi a Parma per lo Capitolo Generale
Contenuto e note Angelo Grillo scrive al fratello Paolo Grillo, per consolarlo della morte del loro altro fratello Stefano. La notizia della morte di Stefano [3 aprile 1600: da Elio Durante - Anna Martellotti, 'Don Angelo Grillo o.s.b. alias Livio Celiano poeta per musica del secolo decimosesto', Firenze, SPES, 1989, p. 192], giunta a Grillo il giorno in cui arrivò a Parma per il capitolo generale [23 aprile 1600], gli viene data da Opicio Spinola, di passaggio per la Santa Casa di Loreto e da lettere giunte da Genova. La notizia non è stata improvvisa, in quanto Grillo aveva già previsto mesi prima che il fratello sarebbe morto a seguito della sua lunga infermità: come scrive successivamente nella lettera, era afflitto quasi da tre anni da una malattia. Il giorno seguente all'avviso i suoi compagni al capitolo hanno organizzato delle messe e ne hanno celebrate altre per tutta la durata. Prosegue scrivendo al fratello che in seguito gli sono arrivate le sue lettere da Napoli con la medesima notizia, ma con in più l'avviso della santa predisposizione e preparazione di Stefano all'ultimo passaggio. Grillo si consola: anche se a Stefano è mancato il tempo di vivere, non gli è mancato il tempo di prepararsi a ben morire. Di sette fratelli Stefano è stato l'ultimo a nascere ed il primo a morire. Finito di consolare Paolo, Grillo scrive che andrà a consolare sé stesso e si preparerà a seguire chi lo ha preceduto, in quanto seguendo un ordine retrogrado toccherebbe a lui [penultimo figlio]: quando accadrà, basterà che sia "in buon punto", preoccupandosi più del come che del quando: dappertutto, infatti, sono le scale per salire al cielo, e in ogni luogo e ogni tempo, Dio è Dio. [Conoscendo la data del capitolo generale possiamo evincere che la lettera sia stata scritta poco dopo il 23 aprile 1600]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Intesa la morte d'un suo fratello, procura di consolar se stesso, et l'altro fratello, narrando la lunga infermità, et le circostanze del suo passaggio di questa vita con sì pietosa maniera, che la presente lettera non si può legger senza lagrime."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 43, Consolazione
Compilatore Carlini Serena
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