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Mittente |
Battista Giuseppe |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
29/1/1652 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Avellino |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Ricevo per diligenza del Signor Ventriglia |
Contenuto e note |
Riceve da [Flavio] Ventriglia la lettera dell'Aprosio, dato che al momento si trova presso il principe di Avellino [Francesco Marino Caracciolo]; non ha ricevuto da [Lorenzo] Crasso la prima parte del 'Veratro' [Venezia, Leni, 1647] e annuncia di avere scritto a Matera al fine di ottenere una relazione sulla vita di [Tommaso] Stigliani da inviare all'Aprosio. Stigliani a Napoli viene malvisto; durante gli studi filosofici di Battista, Stigliani giunse a Napoli per riverire [Giovan Battista] Manso, il quale in un primo momento volle riceverlo nell'Accademia degli Oziosi; consigliato da Battista, Manso decise, in un secondo momento, di non accogliere Stigliani nel suddetto consesso perché in molte sue opere aveva diffamato la figura di [Giovan Battista] Marino. Battista annuncia di volere ristampare a Venezia la seconda parte delle sue poesie ['Poesie meliche', Venezia, Baba, 1653] e la 'Vita del Beato Felice cappuccino' [Venezia, Baba, 1654]; per ricevere un sostegno in queste operazioni editoriali non sa a chi affidarsi: escludendo [Giovan Francesco] Loredan (Loredano) perché troppo impegnato e [Pietro] Michiel (Michiele) perché «passato a miglior vita», invita l'Aprosio a indicargli qualche altro amico disposto ad aiutarlo. Chiede notizie di [Benedetto] Mariotti. |
Fonte o bibliografia |
Gino Rizzo, Lettere di Giuseppe Battista al padre Angelico Aprosio, "Studi secenteschi", XXXVIII, 1997, pp. 267-318, pp. 287-288 |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
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