Mittente Grillo Angelo Destinatario Spinola Aurelia
Data 1593 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Santa Caterina Luogo di arrivo
Incipit Io non ho lagrime da pianger il dolore, che Vostra Signoria
Contenuto e note Angelo Grillo scrive ad Aurelia Spinola per consolarla della morte del cognato, il cardinale [Filippo] Spinola. Grillo scrive che per piangere il dolore che sente, gli servirebbero tanti occhi quanti meriti aveva il cardinale, mentre Aurelia dovrà gradire l'affetto di compassione che sente per il cardinale, come se fosse rivolto tutto a lei. Prosegue scrivendo che se il cardinale è morto è perchè doveva morire, la sua carica lo ha reso più onorato, non è morto con un grado maggiore per non trapassare con maggior debito; non è morto fuori dalla patria perchè per i cardinali tutto il mondo è patria, Roma così li dà come ha ragione di toglierli. Grillo continua scrivendo che il cardinale è morto lontano da Aurelia forse per perdonarlo ai suoi occhi, perchè il dolore degli occhi è più grave di quello delle orecchie. Conclude scrivendo che sarebbe da compatire di più chi viene in questo mondo che chi lo lascia, ringrazia Dio e scrive ad Aurelia che devono contemplare il cardinale, non in quel cadavere immobile, ma in quell'eterna pace, che - ne prega Dio - godrà sempre. [Il cardinale Filippo Spinola morì a Roma il 20 agosto 1593]. [La lettera è pubblicata anche in Bartolomeo Zucchi, 'L'idea del segretario', vol. IV, Venezia, Dusinelli, 1614, p. 161]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Scrive consolando questa gentildonna per la morte del Signor Cardinal suo cognato, et usa ragioni efficacissime."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 37, Consolazione
Compilatore Carlini Serena
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