Mittente Grillo Angelo Destinatario Spinola Opicio
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Genova, Santa Caterina Luogo di arrivo Genova
Incipit Così ce ne andiamo ogni giorno morendo nella morte dei
Contenuto e note Angelo Grillo scrive a suo cugino, Opicio Spinola, sostenendo che entrambi devono consolarsi per la morte dei loro cari, anche se li seguono a lunghi passi. Grillo scrive della morte della signora Aurelia [Spinola?], dicendo al cugino che ci dovrebbe essere qualche lacrima per il dolore di coloro che sono rimasti, più che per lei che è partita con tanto esempio di religione. [Il luogo di arrivo si ricava dall'ed. Venezia, Ciotti, 1602; nelle edd. successive non è indicato]. [Trovandosi la lettera nel primo libro dell'edizione Venezia, Ciotti, 1604, possiamo evincere che la lettera sia stata scritta tra il 1578 e il 1594; sappiamo inoltre che la residenza monastica di Grillo a Santa Caterina di Genova risulta attestata dal 1586 al 1593, quindi possiamo restringere il lasso di tempo a questi anni]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Mostra che debbiam consolarci mentreché i nostri cari escono dalle miserie umane."]
Fonte o bibliografia Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 31, Consolazione
Compilatore Carlini Serena
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