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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Petracci Pietro |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Che mi havete mandato, Petracci mio caro, nella vostra lettera? |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive a Pietro Petracci, in risposta a una sua lettera, riguardo l'incidente della sorella di questo [non nominata]. Da ciò che scrive Grillo, la sorella di Petracci sembrerebbe aver subito l'attacco di un ladro. La sorte della sorella non è chiara, Grillo scrive di compatire il suo caso e spera che Dio non la faccia morire e che non resti mal viva, in modo che Petracci possa consolarsi della sua vista, benchè le manchino due dita. Secondo Grillo la virtù di Petracci è illuminata dal "fuoco delle avversità": egli perciò non deve chiamarsi misero per l'accidente accaduto. [Data la mancanza della lettera nelle edizioni precedenti alla Venezia, Giunti-Ciotti, 1608, possiamo ipotizzare che sia stata scritta tra il 1604 e il 1608]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Compatiscegli di strano accidente."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 20, Condoglienza |
Compilatore |
Carlini Serena |
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