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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Spinola Nicolò |
Data |
1605 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Vostra Signoria mi scrive una lettera tutta piena di sinistri accidenti |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive a Nicolò Spinola, suo zio, a seguito della morte di sua zia Maria Spinola, sorella di Nicolò e madre di Opicio Spinola cugino di Grillo [al quale pure viene scritta una lettera di consolazione per la morte della madre, incipit: "Se io havessi a giustificar la grandezza del mio dolore"]. Nella lettera per Nicolò Spinola, Grillo elogia la zia ma si trattiene dall'elencarne tutte le virtù in quanto sostiene che lo zio le conosca meglio. Dopo aver elogiato la mestizia virile di Nicolò, dato che "chi ha gli occhi famigliari co 'l sangue, non gli ha famigliari co 'l pianto", Grillo ricorda un sonetto sullo stesso argomento di Ansaldo [Cebà, probabilmente si tratta del sonetto a Nicolò Spinola "Di tre radici, onde 'l tuo cor legato", leggibile in 'Rime d'Ansaldo Cebà a Leonardo Spinola Francavilla', Roma, Zannetti, 1611, p. 522] inviatogli tempo prima dallo Spinola, cui si scusa di non avere risposto. Del Cebà loda le poesie, "meritevoli di molto honore e della stima che communemente se ne fa da ciascheduno". [Sappiamo da Elio Durante e Anna Martellotti, 'Don Angelo Grillo o.s.b alias Livio Celiano poeta per musica del secolo decimosesto', Firenze, SPES, 1989, che la morte di Maria Spinola avvenne nell'anno 1605, quindi possiamo evincere che la lettera sia stata scritta quell'anno]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Si conduole della morte d'una sua zia, non senza molte lodi della virtù di lei."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 15, Condoglienza |
Compilatore |
Carlini Serena |
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