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Mittente |
Vannozzi Bonifacio |
Destinatario |
Grillo Angelo |
Data |
1607 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Leprignano?] |
Incipit |
Non fo all'amore con la gloria, che non ho ali da volar |
Contenuto e note |
Vannozzi replica alla lettera di Grillo [inc. "Fa vostra signoria l’amor con la gloria"] protestando che tutta la gloria che può spettare a un letterato, già tutta spetta al suo interlocutore. Cosa che rende ancora più grande il valore delle lodi "molte e grandi" che da lui provengono, e che Vannozzi accetta, ma solo come sprone al fine di riuscire a meritarle davvero. Mentre si professa letterariamente assai inferiore al suo corrispondente, rivela di avere sperato di poter formulare queste considerazioni di persona, anziché doverle affidare alla carta. A ciò l’aveva indotto proprio l’ultima lettera di Grillo, prima che un suo servitore venisse a informarlo di come un contrattempo avesse costretto l’abate a "togliere il piede di staffa", trattenendolo [a Leprignano] non si sa fino a quando. Chiede di essere informato circa il previsto ritorno di Grillo, e lo saluta con tutto quell’affetto che il suo interlocutore, persona "maestra de gli affetti pietosi", più d’ogni altro è in grado di immaginare. |
Fonte o bibliografia |
Bonifacio Vannozzi, Lettere miscellanee, II, Roma, Manelfi, 1608, pp. 356-357 |
Compilatore |
Carlini Serena |
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