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Mittente |
Battista Giuseppe |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
22/3/1650 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Dopo la venuta costì del mio epigramma |
Contenuto e note |
Battista annuncia la propria infermità e afferma di essere venuto a conoscenza che [Pietro] Michiel (Michiele) ha dovuto rimandare la stampa dell''Arte degli amanti' [un'edizione riveduta ed ampliata dell'opera fu pubblicata postuma a Venezia presso i Guerigli nel 1655] per incidenti occorsi all'editore. La stampa delle poesie italiane ['Poesie meliche'] è quasi terminata; richiede la 'Sferza poetica' [Venezia, Guerigliana, 1643] e il 'Veratro' [Venezia, Leni, 1645-1647] e domanda notizie sull''Aristarco Catolico' di Tommaso Oderico, entro cui Battista figura come personaggio; nomina [Marco Aurelio] Severino (Severini) e [Flavio] Ventriglia, con il primo dei quali ha discusso dell'opera di Oderico. Attende dall'Aprosio la 'Talpa plagiaria' [opera rimasta inedita e conservata nel ms. E II 32 della Biblioteca Universitaria di Genova] e invia saluti all'Oderico. |
Fonte o bibliografia |
Gino Rizzo, Lettere di Giuseppe Battista al padre Angelico Aprosio, "Studi secenteschi", XXXVIII, 1997, pp. 267-318, pp. 282-283. |
Compilatore |
Riga Pietro Giulio |
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