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Mittente |
Grillo Angelo |
Destinatario |
Doria Tomasina, sua cugina |
Data |
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Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
San Benedetto Po |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Et è pur vero, che parlando noi del Signor Giovachino |
Contenuto e note |
Angelo Grillo scrive alla cugina Tomasina [Spinola] Doria, condolendosi della morte del di lei fratello Gioacchino [Spinola]. Grillo consola Tomasina argomentando che il defunto è ora più che mai vivo, risiede infatti nella memoria di chi gli è stato vicino. Secondo il parere di Grillo quel che amiamo e quel che temiamo sarà avvolto dalla stessa cenere, dovremo prima o poi restituirlo. [La missiva compare a stampa solo a partire dal 1608 (Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Giunti, Ciotti e Compagni, 1608) e non nelle precedenti edizioni delle 'Lettere' di Grillo]. [Argomento soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Comunicando il suo dispiacere per l'istessa morte si conduole, et consola questa Signora sua parente."] |
Fonte o bibliografia |
Angelo Grillo, Lettere, vol. I, Quarta impressione, Venezia, Ciotti, 1616, p. 7, Condoglienza |
Compilatore |
Belotti Andrea |
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