Mittente Tolomei Claudio Destinatario [Colonna] [Vittoria]
Data 7/4/1531 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo
Incipit Disideravo mandarvi Escellentissima Signora qualcuna de le mie ciance, non già per voglia ch'io abbi
Contenuto e note La "marchesana di Pescara" [Vittoria Colonna] ha domandato al Tolomei qualche sua opera [anche altrove troviamo notizia dell'interesse della marchesa per gli scritti del Tolomei: cf. ad es. la lettera del 7 maggio 1533, incipit "E' arrivato qua Escellentissima Signora Giacomo Beldandi da Imola"]. Ma dal momento che cercando fra le sue "ciancie" e fra le "cosette" composte "talora per fuggir ozio" non ha trovato "opera finita" si dice intenzionato a inviarle una "operetta in difesa della lingua nostra contro i biasimatori di lei", il cui secondo libro era quasi finito quando lo perse nella confusione del Sacco di Roma [1527]. Perciò, non volendo disobbedire alla marchesa le invia un'opera solo parzialmente sua: una tragedia di Ludovico Martelli che, rimasta incompiuta per la morte dell'autore, Tolomei ha completato (con il coro) per "comandamento dell'Illustrissimo Cardinal [Ippolito] de' Medici Signor mio".
Fonte o bibliografia Claudio, Tolomei, De le lettere di messer Claudio Tolomei libri sette con una breve dichiarazione in fine di tutto l’ordin de l’ortografia di questa opera, Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, c. 37v
Compilatore Carlessi Mario
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