Mittente Tolomei Claudio Destinatario Grimaldi Giovambattista
Data 21/5/1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo [Genova]
Incipit Sarebbe forse hora mai tempo, che fra noi finisseno le cerimonie, e le belle parole
Contenuto e note Lettera intima del Tolomei, indirizzata al suo caro amico Giovan Battista Grimaldi. [Tolomei era da due anni al servizio di Pier Luigi Farnese (il figlio di papa Paolo III, che fu eletto dal padre duca di Parma e Piacenza). Il Tolomei fu da lui nominato presidente del Consiglio Supremo di Giustizia del ducato. Tolomei non nascondeva il suo risentimento per quel lavoro da ufficio, che poco spazio lasciava al suo ozio letterario e che maggior gravezza procurava alla sua salute cagionevole] e anche in questa lettera non ne fa segreto ("ove mi parerà uscir di Scilla e Cariddi e venir a l'Isole Fortunate" dice parlando di un suo possibile viaggio per incontrare l'amico). Verso la fine si parla pure di una "medaglia", il cui fregio fu commissionato dal Tolomei ad un orefice romano. Tale fregio, già descritto al Grimaldi dal nostro umanista, necessita della sostituzione di una figura, alla quale il Tolomei dovrà prossimamente ripensare.
Fonte o bibliografia Claudio, Tolomei, De le lettere di messer Claudio Tolomei libri sette con una breve dichiarazione in fine di tutto l’ordin de l’ortografia di questa opera, Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, c. 30v
Compilatore Carlessi Mario
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