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Mittente |
Tolomei Claudio |
Destinatario |
Tolomei Febo |
Data |
27/11/1541 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Siena] |
Incipit |
Due giorni fa intesi per lettere d'Annibale il successo de le cose di costì |
Contenuto e note |
Tolomei scrive che mediante alcune "lettere d'Annibale" [non precisato] ha saputo "il successo de le cose di costì" [di Siena]. Si rallegra che la città ricominci a "rispirare" e a "ricrearsi", soprattutto grazie al "risoluto provedimento di Monsignor di Granvela [Nicolas Perrenot de Granvelle, ministro di Carlo V e all'epoca governatore di Siena], il quale haverà abbassato l'orgoglio a Giganti [una delle fazioni cittadine]". Segue a questa breve premessa un passo di sant'Agostino su Nabucodonosor e il Faraone tradotto dal Tolomei stesso su richiesta del suo interlocutore. Alla fine il Tolomei si chiede se "que' Giganti imitaranno Nabucdonosor, o pur Faraone": [riferisce infatti Sant'Agostino (?De praedestinatione? cap. 15, sulla scorta della Bibbia, Dan. 3,1) che avendo entrambi offeso Dio, Nabucdonosor si ravvede, Faraone persiste nel peccato]. Infine Tolomei raccomanda a Febo sia "Granvela", sia chi sarà con lui, ovvero "un messer Gerardo, persona litterata" [se ne deduce che "Granvela" verrà ospitato da Febo, che lo farà per conto del nostro umanista)]. |
Fonte o bibliografia |
Claudio, Tolomei, De le lettere di messer Claudio Tolomei libri sette con una breve dichiarazione in fine di tutto l’ordin de l’ortografia di questa opera, Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, c. 29v |
Compilatore |
Carlessi Mario |
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