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Mittente |
Tolomei Claudio |
Destinatario |
Grimaldi Giovambattista |
Data |
25/5/1543 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
[Genova] |
Incipit |
Già v'havevo scritta una altra lettera, per isciogliermi da quel nodo, al quale io mi legai ne la prima |
Contenuto e note |
Claudio Tolomei si lamenta con l'amico Giovambattista Grimaldi della pubblicazione di alcune sue lettere volgari, che a quanto pare aveva inviato all'amico genovese. Tolomei mostra di ritenere l'amico colpevole della loro consegna agli "stampatori, li quali io fuggo come la mala ventura" per non "farmi favola del volgo" [citazione da Francesco Petrarca, 'Rvf' 1]. [In effetti, già altrove abbiamo testimonianza del forte interesse del Grimaldi per le "cose volgari" del Tolomei e della stessa avversione nei confronti dell'"ingordigia degli stampatori": cf. ad es. la lettera del Tolomei a Giovambattista Grimaldi del 12 maggio 1544, incipit "Se io non conoscessi l'inestimabil cortesia de l'animo vostro", ibid. c. 2r] |
Fonte o bibliografia |
Claudio, Tolomei, De le lettere di messer Claudio Tolomei libri sette con una breve dichiarazione in fine di tutto l’ordin de l’ortografia di questa opera, Venezia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, c. 28v |
Compilatore |
Carlessi Mario |
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