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Mittente |
Tesauro Emanuele |
Destinatario |
Francia (Borbone) Maria Cristina di |
Data |
14/11/1658 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Torino |
Luogo di arrivo |
[Torino] |
Incipit |
Vostra Altezza Reale sa che dove tutti li altri pensionari del fu serenissimo principe Maurizio |
Contenuto e note |
Emanuele Tesauro scrive a Cristina di Francia per ottenere una “pensione equivalente” dell’abbazia di Muleggio, presso Vercelli, che ora si trova vacante: è morto infatti il precedente possessore, il “signor abate di Verrua” [Filiberto Amedeo Scaglia, morto il 13/11/1658], che aveva ottenuto l’abbazia dallo zio “abbate Scaglia il vecchio” [Alessandro Scaglia], che, a sua volta, ne era entrato in possesso per merito del fratello di Tesauro [Carlo Antonio, gesuita, morto nel 1643; cfr. l’annotazione della Doglio all’edizione citata nel campo Fonte]. Tutti i pensionari delle abbazie di Maurizio di Savoia, che aveva rinunciato da tempo ai suoi possedimenti ecclesiastici [cfr. la lettera di Tesauro alla stessa del 15/11/1656, incipit "Da poi che il serenissimo principe Maurizio rinonziò le abadie"], hanno preferito cedere i benefici delle rendite al “signor abate Amoretti” [Giambattista Amoretti d’Oneglia] piuttosto che a Tesauro, che pure era il “primo in lista”. Egli non ha voluto, però, fare reclami, confidando nella benevolenza di Madama Reale. Informa, in chiusura, che si sta impegnando nella stampa “del Panegirico delle sue lodi” [si riferisce molto probabilmente al panegirico ‘Il Diamante’, “sopra la divisa della Regale Altezza di Madama Cristiana di Francia”, che apre il primo volume dell’edizione del 1659 dei ‘Panegirici’, stampato a Torino da Bartolomeo Zavatta]. |
Fonte o bibliografia |
Emanuele Tesauro, ‘Scritti’, a cura di Maria Luisa Doglio, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2004, pp. 143-144, lettera 7. |
Compilatore |
Cutrì Maicol |
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