Mittente Tesauro Emanuele Destinatario Nomis Lorenzo
Data 16/2/1655 Tipo data Effettiva
Luogo di partenza Torino Luogo di arrivo [Roma]
Incipit Non per temeraria presunzione di poter migliorare l’inscrizione ma per levare
Contenuto e note Emanuele Tesauro scrive a Lorenzo Nomis [senatore piemontese e ambasciatore a Roma dei Savoia] mandandogli un “abbozzo” di risposta all’iscrizione sottoposta alla sua attenzione: non ha avuto la presunzione di poterla migliorare, ma ha voluto testimoniare di averla letta e di essere così ben disposto a servire il destinatario. Acclude anche un suo “frettoloso componimento” per rivendicare la fama del “Padre comune” [papa Innocenzo X, morto il 6 gennaio 1655] dagli attacchi mordaci di alcune “Muse ribalde” [si tratta di pasquinate indirizzate contro il pontefice e la sua protetta Olimpia Maidalchini, scritte a ridosso della morte del papa]. [Tre componimenti, intitolati ‘Fama praefica in obitu Innocentii X, Ponteficis Optimi Maximi’, comparvero a stampa per la prima volta nella raccolta ‘Inscriptiones’ di Tesauro curata da Emanuele Filiberto Panealbo, Taurini, Typis Bartholomaei Zappatae, 1666, pp. 268-271]. Si dichiara sempre pronto a impugnare la sua penna in occasioni di questo genere, per ossequiare uomini meritevoli e perché egli non appaia “contabile appresso alle Muse” per “tutto il tempo che [ha] speso a voltar libri”. Supplica infine Nomis di presentare una copia del componimento al “signor Gran Cancelliere” [Carlo Filippo Morozzo della Rocca di Baldi, secondo l’annotazione della Doglio all’edizione segnalata nel campo Fonte]. [Lo stesso componimento fu spedito il 16/2/1655 anche a Cassiano dal Pozzo].
Fonte o bibliografia Emanuele Tesauro, ‘Scritti’, a cura di Maria Luisa Doglio, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2004, pp. 138-139, lettera 4.
Compilatore Cutrì Maicol
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