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Mittente |
Tesauro Emanuele |
Destinatario |
[San Martino d’Agliè] [Filippo] |
Data |
1/9/1647 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Torino |
Luogo di arrivo |
[Torino] |
Incipit |
Credo che Vostra Signoria illistrissima avrà inteso l’assassinamento fattomi |
Contenuto e note |
Emanuele Tesauro scrive [a Filippo San Martino d’Agliè, nel 1647 “capitano delle guardie”, “maresciallo di campo generale” e “sovrintendente delle finanze” di Torino, come si legge nella voce del ‘Dizionario Biografico degli Italiani’ curata da Renzo De Felice; l’attribuzione è proposta da Achille Neri (1890) e accolta da Maria Luisa Doglio nella sua edizione della lettera, per cui vedi il campo Fonte] lamentando un “assassinamento” [un assalto] fatto contro di lui alle “due ore” della sera precedente, mentre si recava dalle “Altezze” [la residenza dei Savoia]. Ha già informato il capitano di giustizia, ma chiede che siano presi provvedimenti straordinari dall’alto, per sedare le ostilità di quelli che sono gruppi organizzati di faziosi, “che vanno tutta la notte in truppa e vivono di simili ribalderie”. |
Fonte o bibliografia |
Emanuele Tesauro, ‘Scritti’, a cura di Maria Luisa Doglio, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2004, p. 138, nota 14. |
Compilatore |
Cutrì Maicol |
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