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Mittente |
Del Monte Giovanni Maria |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
20/8/1549 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Essendo solito, come Vostra Signoria sa, che questi mercanti bolognesi mandino in Germania |
Contenuto e note |
Sono stati sequestrati a Venezia i soldi battuti alla zecca di Bologna e, come consuetudine, inviati in Germania, tramite i mercanti bolognesi, con lo scopo di sovvenzionare i nunzi apostolici e fare fronte ad altre necessità di "Nostro Signore" [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese]. Il legato pontificio al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] prega quindi Giovanni Della Casa di far sì che siano restituiti a breve, in modo da non complicare i rapporti tra la Sede apostolica e "l'Illustrissima Signoria" [di Venezia]. Per facilitare il recupero viene inviato [a Venezia] anche "Iovanni Francesco Canobia" [Giovanni Francesco Mazza di Canobio, nobile di famiglia bolognese]. [La lettera è di mano di un segretario, mentre la firma e la nota su Canobio sono autografe di Del Monte (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)]. |
Fonte o bibliografia |
Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 259-260 (nr. 178) |
Compilatore |
Tani Irene |
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