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Mittente |
Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
14/5/1548 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
In ricompensa delle nuove di Levante che Vostra Signoria Reverenda ci scrisse per la sua di V |
Contenuto e note |
I legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] e Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro papa Marcello II] ringraziano il nunzio Giovanni Della Casa per gli aggiornamenti sulla situazione di "Levante" [Impero ottomano] e inviano la copia di una lettera ricevuta il giorno precedente dalla Francia [vedi la lettera di Michele Della Torre del 21 aprile 1548, inviata da Nogent-sur-Sein: "Monsignor di Verona partirà domattina per Brest in Brettagna, dove s’ha da fare"]. Partito [da Bologna] il 5 [maggio], "Monsignor de Chissamo [Prospero Santacroce] dovrebbe essere già arrivato a destinazione [ovvero alla corte di Carlo V, cfr. le lettere "Per il presente procaccio non havemo altro che scrivere a Vostra Signoria Reverenda se non che giovedì" e "Ricevemmo la lettera di Vostra Signoria Reverenda d’i XXI insieme con li avisi"]. Dopo la chiusura della lettera, i legati hanno ricevuto un'altra missiva di Dalla Torre, datata 29 [aprile 1548], che inviano a Della Casa [vedi: "Per la presente non mi occorre dire altro se non che spero". La lettera è trascritta da Trifone Benci, segretario del Concilio, il poscritto è di mano di Del Monte, le firme sono autografe dei legati (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)]. |
Fonte o bibliografia |
Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, p. 250 (nr. 168) |
Compilatore |
Tani Irene |
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