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Mittente |
Del Monte Giovanni Maria |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
23/4/1548 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Essendomi nota la sufficientia del nostro messer Claudio nel stile et pratica della corte di Roma |
Contenuto e note |
Il legato pontificio al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] chiede al nunzio Giovanni Della Casa di prestare circa ottocento scudi a "messer Claudio" [Della Casa] per l'acquisto di "un offitio di contraditte" [cioè per un incarico al tribunale delle contradette della cancelleria apostolica]. Aggiunge che le abilità di Claudio sono state dimostrate alla corte di Roma e che chiede questo favore al nunzio in virtù dei diciassette anni di fedele servizio prestato dal suo collaboratore [Claudio Della Casa era infatti segretario personale di Del Monte. La lettera è trascritta da Trifone Benci, segretario del Concilio, mentre la formula di saluto e la firma sono di Del Monte (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)]. |
Fonte o bibliografia |
Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 246-247 (nr. 165) |
Compilatore |
Tani Irene |
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