Mittente Cervini degli Spannocchi Marcello Destinatario Della Casa Giovanni
Data 19/3/1548 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Per la lettera di Vostra Reverenda d'i 14 ho intesa la modificatione
Contenuto e note Il legato pontificio al Concilio di Trento, Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro papa Marcello II] ha ricevuto la lettera del 14 [marzo 1548] di Giovanni Della Casa, dalla quale ha appreso la modifica [della riservatione delle] "malie et incanti" [vedi la lettera: "Io hebbi la lettera di Vostra Signoria Illustrissima per mano di Messer Marco Antonio Maffei"]. Informerà dunque il "coadiutore di Verona" [Luigi Lippomano, prima coadiutore e dal 1548 vescovo della diocesi di Verona]. [Si riferisce alla disputa sorta tra Lippomano e Della Casa per l'assoluzione dei casi di eresia. Al riguardo vedi la lettera del 5 marzo 1548, in cui Cervini si faceva portavoce del malcontento di Lippomano: "Risposi a quanto Vostra Signoria Reverenda mi scrisse sopra il male", cfr. anche la lettera "Li casi nelli quali direi il Reverendissimo Signor noncio di Vinetia"]. "Gentiano Herveto" [Gentian Hervet, umanista, filologo e traduttore] si trova a Venezia per far stampare alcune sue traduzioni ed è stato incaricato da Cervini di cercare e fare copiare alcuni manoscritti di suo interesse che si trovano alla libreria di "Santo Marco" [ovvero la Biblioteca Marciana di Venezia]. Chiede quindi a Giovanni Della Casa di intercedere affinché avvenga il prestito dei suddetti libri [cfr. la lettera del 2 aprile 1548: "Doppo l’accusare la ricevuta della lettera di Vostra Signoria Reverenda d’i 28 del passato" e quella dell'11 agosto 1548: "Se io non ho fatto fino a qui più efficace offitio che tanto". La lettera è di mano di un segretario, mentre la formula di saluto e la firma sono autografe di Cervini (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.). Il 19 marzo 1548, Cervini e Giovanni Maria Del Monte (futuro papa Giulio III) scrivono altre due lettere a Della Casa: "L'ultime nostre a Vostra Signoria Reverenda furono d'i XII con le quali gli demmo aviso" e "Doppo scritta l'altra, havemo inteso con molto dispiacere la morte"].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 238-239 (nr. 156)
Compilatore Tani Irene
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