Mittente Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello Destinatario Della Casa Giovanni
Data 20/2/1548 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Doppo le ultime nostre a Vostra Signoria Reverenda che furono d'i XIII
Contenuto e note Dopo aver spedito la lettera del 13 [febbraio, cioè: "Havemo ricevuto la de Vostra Signoria Reverenda delli 8, alla quale non occorre rispondere altro"], i legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] e Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro papa Marcello II] hanno ricevuto la missiva del nunzio Giovanni Della Casa del 15 [febbraio; questa non è conservata in Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14830]. A tal proposito si compiacciono dei provvedimenti presi dal nunzio e da "quella Illustrissima Signoria" [la Repubblica di Venezia] nei confronti dei "predicatori" [vedi anche la lettera: "Alla lettera di Vostra Signoria Reverenda d’i 22 non occorre altra risposta"]. I legati non si dicono meravigliati dei successi del "Reverendo Monsignor" "di Lavello" [Tommaso Stella, detto il Todeschino, vescovo di Lavello], del quale conoscono le molte virtù. Hanno saputo dal "Cavaliere Fantuzo" [Carlo Antonio Fantuzzi, presente al Concilio tra i quaranta rappresentanti del governo bolognese] che il "fiscale spagnolo" [Francisco de Vargas o Martin de Velasco] ha ricevuto una lettera nella quale "Sua Maestà Cesarea" [Carlo V] ordina l'esecuzione di "Giulio Cibo" [Giulio I Cybo-Malaspina, marchese di Massa, giustiziato a Milano nel maggio 1548, cfr. la lettera "Havemo ricevuto la de Vostra Signoria Reverenda delli 8, alla quale non occorre rispondere altro". Per quanto riguarda i due fiscali, nella lettera "Havendomi il magnifico messer Astorre nostro fatto intendere d’havere un messo per Venetia" si legge che il più giovane dei due fiscali spagnoli si era recato a Roma, mentre l’altro era rimasto a Bologna, cfr. anche la lettera "Questa mattina hebbi la lettera de Vostra Signoria Reverenda d’i XI con la copia delli avisi"]. Lo stesso Fantuzzi ha dato anche notizia dell'uccisione di un alfiere del "Duca di Baviera", accusato di tradimento per aver favorito il "Re di Francia" [Enrico II]. Cervini si è completamente ristabilito [vedi le lettere "Presupponendo che Vostra Signoria Reverenda sia stata particolarmente avisata della risposta" e "Havemo ricevuto la de Vostra Signoria Reverenda delli 8, alla quale non occorre rispondere altro"], mentre Del Monte accusa dei problemi a un piede. [La lettera è trascritta da Trifone Benci, segretario del Concilio, mentre le firme sono autografe dei legati (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 229-230 (nr. 147)
Compilatore Tani Irene
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