Mittente Loredano Giovan Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 2/5/1652 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo
Incipit Godo che gl'honori divengano premio della virtù
Contenuto e note Loredano si complimenta con l’Aprosio che è stato nominato vicario [generale] del suo ordine [Congregazione agostiniana ligure della Consolazione] e auspica che egli possa raggiungere pure il titolo di cardinale, anche se presume che ne patirebbe la sua attività letteraria. Riferisce poi di non aver fatto molta attenzione, non avendo tempo da perdere, se il Gastorello abbia indovinato o meno [con il suo pronostico: in relazione a ‘Il cielo aperto per gli avvenimenti dell'anno bisestile 1652. Discorso astrologico del Cavalier Genesio Gastorelo Ogoroboto’, Bologna, C. Zenero, s.d.]: al Loredano basta infatti d’aver registrato quell’autore fra quelli dai quali è stato lodato, e gliene sarà obbligato. Loredano non può mandare i saluti dell’Aprosio al sig. Giovan Battista Fusconi il quale, dopo aver “deposto l’habito”, si trova a Bologna. Riferisce ancora di aver condotto a buon punto, sottraendo però tempo al sonno e al cibo, la redazione della sua ‘Iliade giocosa’ cinque libri della quale pensa di poter stampare nel prossimo autunno; e, a proposito, chiede all’Aprosio se qualcuno dei pittori ch’egli conosce abbia da fornirgli “qualche disegno capriccioso”, o almeno di fargli sapere come poter rendere elegante questa pubblicazione; ad ogni modo, trattandosi d’un eventuale disegno, chiede di averlo in 12°.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 370-71 (lettera XXIX). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano
Compilatore Giulietti Renato
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