Mittente Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello Destinatario Della Casa Giovanni
Data 12/9/1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Venezia
Incipit Non scriveremo a Vostra Signoria Reverenda l'infelicissimo caso dell'Illustrissimo Signor Duca
Contenuto e note I legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] e Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro papa Marcello II] non riportano i dettagli dell'assassinio del "Duca di Piacenza" [Pier Luigi Farnese], supponendo che il nunzio Giovanni Della Casa ne sia già al corrente [Farnese venne ucciso il 10 settembre 1547]. Hanno inviato a Parma il governatore [Giovan Angelo Medici, governatore di Bologna e futuro papa Pio IV], "come persona coniunta con" Farnese [il fratello di Medici, Gian Giacomo aveva infatti sposato Marzia Orsini, cognata di Pier Luigi Farnese], ma non hanno ancora ricevuto sue notizie. Sono arrivati a Bologna due "gentilhomini parmegiani", che andranno da "Nostro Signore" [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] e dal "Duca Ottavio" [Farnese] per dichiarare la fedeltà della città di Parma verso il pontefice. [Piacenza e i territori fino al Taro furono occupati dalle truppe di Ferrante Gonzaga; Ottavio giunse a Parma il 16 settembre dove pochi giorni dopo venne incoronato duca]. Sono giunti a Bologna anche i due prelati francesi che si trovavano a Verona, ovvero "l'Arcivescovo Aquense" e il "Vescovo Mirapicense" [rispettivamente Antoine de Filhol, arcivescovo di Aix e Claude de la Guiche, vescovo di Mirepoix, cfr. le lettere: "Non hierlaltro arrivò qui Monsignor de Gié che va ambasciatore a Roma" e "Havemo con molto piacere inteso la diligenza che Vostra Signoria Reverenda scrive"], e "Monsignor Dorfé ambasciator" [Claude d'Urfé, ambasciatore francese al Concilio]. Dopo aver espresso l'appoggio del "Re Christianissimo" [Enrico II, re di Francia] al Concilio e la sua devozione verso il pontefice, D'Urfé ha informato i legati che i prelati francesi sono in viaggio e che giungeranno a Bologna entro il mese di [settembre]. A tal proposito i legati comunicano a Della Casa che sono già arrivati vari prelati, anche da Roma, ma molti altri non hanno ancora raggiunto il Concilio: per questo ritengono necessario rimandare la discussione dei decreti. Infine confermano di aver ricevuto la lettera del nunzio del 3 [settembre 1547; la missiva non si conserva in Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 14830. Per quanto riguarda le sessioni del Concilio, in realtà dopo la X sessione del 2 giugno 1547, nella quale fu pubblicato il solo decreto di proroga, i lavori ripresero soltanto nel 1551. La lettera è trascritta da+K140 Trifone Benci, segretario del Concilio, mentre le firme sono autografe dei legati (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 187-188 (nr. 105)
Compilatore Tani Irene
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