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Mittente |
Loredano Giovan Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
2/3/1652 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Chiavari |
Incipit |
Godo del ritorno di Vostra Signoria e della memoria che tiene di me |
Contenuto e note |
Loredano è contento che l’Aprosio sia ritornato e che conservi memoria di lui. Il padre [Fulgenzio Arminio Monforte da] Avellino mostra la sua mirabile eloquenza e non è necessario che l’Aprosio lo raccomandi a Loredano il quale già per più versi si trova obbligato con questo padre. Loredano ha veduto il “prognostico” [‘Il cielo aperto per gli avvenimenti dell'anno bisestile 1652. Discorso astrologico del Cavalier Genesio Gastorelo Ogoroboto’, Bologna, C. Zenero, s.d.] e si sente obbligato verso l’autore di esso benché ancora non lo conosca, e riferisce: “Ho però scritto per saperne l’intiero”. Quindi, poiché sa che il libraio Guerigli ha spedito [da Venezia] le ‘Novelle amorose de' Signori Accademici Incogniti’ sia all’Aprosio sia al sig. [Tommaso] Oderico, Loredano chiede al suo corrispondente se tali libri siano giunti a destinazione. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 369-70 (lettera XXVIII). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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