Mittente Verallo Girolamo Destinatario Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello
Data 25/4/1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza [Meissen] Luogo di arrivo [Bologna]
Incipit Hieri Sua Maestà venne in questa villa Pausene et vi fece fare l’alloggiamento
Contenuto e note [Girolamo] Verallo è stato ragguagliato da "Monsignor d'Arras" [Antoine Perrenot de Granvelle] sullo scontro avvenuto tra "Sua Maestà" [Carlo V] e il "Duca di Saxonia" [Giovanni Federico I di Sassonia] [si allude alla battaglia di Mühlberg, del 24 aprile 1547]. Informa quindi i legati che l'imperatore aveva collocato il proprio accampamento in "villa Pausene" [Meissen]. Avendo saputo che Giovanni Federico I era partito il giorno prima da un luogo vicino a "Melburg" [Mühlberg], a un quarto di lega oltre "l'Albis" [il fiume Elba], per distruggere un ponte, Carlo V ha inviato il "Duca d'Alba" [Fernando Álvarez de Toledo, comandante delle truppe imperiali], con truppe spagnole e ungheresi per fermare l'azione [il capitano delle truppe ungheresi era Alvaro de Sande]. Si sono poi aggiunti a rinforzo "le lancie di Napoli" [il 'tercio' napoletano, guidato da Alonso Vivas] e i cavalleggeri del "Principe di Sulmone" [Filippo di Lannoy, principe di Sulmona]. Negli scontri, che hanno visto gli imperiali vincitori, Giovanni Federico I ha ricevuto una ferita alla testa ed è stato catturato insieme al suo "figliolo" [il duca ebbe quattro figli, qui si tratterà del futuro Giovanni Federico II di Sassonia (1529-1595) oppure di Giovanni Guglielmo (1530-1573), futuro duca di Sassonia-Weimar]. Dopo aver ricevuto questa notizia da Granvelle, Verallo ha inviato il proprio segretario in cerca di ulteriori informazioni: ha saputo che il figlio del Duca si è poi salvato e che è stato invece catturato "il Duca Ernesto di Branswich" [Ernesto I, duca di Brunswick-Lüneburg], "inimico del preso dal Lantgravio" [Filippo I d'Assia, detto il Magnanimo, langravio d’Assia]. [Si tratta di una copia della lettera inviata da Girolamo Varallo ai legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] e Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro papa Marcello II], e da questi spedita a Giovanni Della Casa con la lettera del 3 maggio 1547: "Hoggi havemo ricevuta la lettera di Vostra Signoria Reverenda de l'ultimo del passato". La lettera di Verallo è inviata da "villa Pausene" identificabile con Meissen, sul fiume Elba, nei cui dintorni si era accampato l'esercito imperiale di Carlo V. La lettera è spedita a Bologna, come si evince anche dalla menzionata lettera del 3 maggio a Della Casa: "Questa mattina è passato de qui [da Bologna] un corriere spedito da Monsignor Verallo a Nostro Signore [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] con lettere a noi de’ 25". La presente copia è di mano di Trifone Benci, segretario del Concilio (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 168-169 (nr. 88)
Compilatore Tani Irene
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