Mittente Loredano Giovan Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 24/6/1651 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo
Incipit Io in persona ho consegnato il piego alla Bolla
Contenuto e note Loredano riferisce d’aver consegnato personalmente il piego [contenente forse il suo libro ‘Gradi dell’anima. Parafrase sovra li Salmi graduali di Davide’, Venezia, Guerigli, 1651] alla Bolla [ducale in Venezia per la spedizione all’Aprosio in Genova]; accenna però a una burla che sono soliti fare [a Genova] i signori consoli [dell’ambasciata di Venezia] quando vedono che un piego è per loro troppo grosso. Aprosio riceverà il terzo volume delle ‘Novelle amorose [de' Signori Accademici Incogniti’, Venezia, 1651] da uno dei librai di Genova al quale lo avranno consegnato i signori Guerigli di Venezia nelle cui mani Loredano l’ha affidato. Né si meraviglia, poi, il Loredano che l’Aprosio sia prodigo di lodi al suo libro ‘Gradi dell’anima’: crede infatti che il frate voglia farsi così perdonare i biasimi che ha già tributato a qualche suo altro libro. Infine, il Loredano ha ricevuto dall’autore stesso [Bernardo Morando] una copia del romanzo ‘La Rosalinda’ [Piacenza, Bazachi, 1650] che ha fatto una gran “passata” in Venezia; ha pensato dunque di far ristampare l’opera, e a ciò tanto più volentieri s’è predisposto in quanto in essa è ricordato ed onorato lo stesso padre Angelico.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 368-69 (lettera XXVI). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano
Compilatore Giulietti Renato
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