Mittente Della Casa Giovanni Destinatario Cervini Romolo
Data 2/3/1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo
Incipit Io non ho commesso alli Magnifici Giunti che sollecitino Vostra Signoria
Contenuto e note Il nunzio apostolico, Giovanni Della Casa, riferisce a Romolo Cervini di non aver chiesto ai "Giunti" di sollecitarlo per il pagamento della restante parte dei mille scudi. Aggiunge inoltre che quando "Alessandro" [Alberti] ha domandato al nunzio se voleva che i Giunti scrivessero a Cervini, Della Casa ha risposto chiaramente di no. Confida infatti che il saldo verrà presto effettuato dai "Reverendissimi legati" [i legati al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte, futuro papa Giulio III, e Marcello Cervini, futuro papa Marcello II]. Ci tiene inoltre a precisare che se ha osato scrivere al riguardo a Trento è stato solo perché sapeva che il pagamento doveva giungere da Roma e non dai legati (come Cervini può vedere dalla copia allegata). [Si tratta qui del prestito di mille scudi che Della Casa aveva devoluto ai legati. I primi quattrocento scudi erano stati già restituiti al nunzio tramite il banco veneziano dei Giunti, per cui vedi Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, lettere 74, 75, 76, 81, 87, 94, 104, 180 e 193. Si tratta di una minuta esemplata da Erasmo Gemini, segretario di Della Casa (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, p. 158 (nr 79).
Compilatore Tani Irene
Torna all’elenco dei risultati