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Mittente |
Loredano Giovan Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
26/5/1651 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Godo tra le lacrime di vedere eternata la memoria |
Contenuto e note |
È commosso il Loredano di vedere eternata, nelle composizioni degli amici, la memoria del suo caro amico [Pietro] Michiele [di recente deceduto]. Reputa quelle composizioni sincere e gentilissime, e incarica l’Aprosio di ringraziarne gli autori. Nell’accademia dei Delfici in Venezia si è celebrato al Michiele un funerale sontuosissimo: ne sortirà una stampa con altre composizioni che si vanno raccogliendo. Quanto fin qui scrive il Loredano varrà di risposta a due precedenti lettere dell’Aprosio, ché non può dilungarsi a causa delle gravi incombenze impostegli dalla sua carica. Allega alla lettera un libretto per l’Aprosio che s’augura che questi gradisca “per essere da frate” [forse il libro del Loredano ‘Gradi dell’anima. Parafrase sovra li Salmi graduali di Davide’, Venezia, Guerigli, 1651] e si aspetta che esso sia motivo di riflessione per l’Aprosio. Conclude dicendo che tale libretto manderà, però, la settimana successiva. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), p. 368 (lettera XXIV). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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