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Mittente |
Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello |
Destinatario |
Della Casa Giovanni |
Data |
12/8/1546 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Trento |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Mandiamo Antonio Manelli nostro familiare et apportatore della presente a posta |
Contenuto e note |
I legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III] e Marcello Cervini [futuro papa Marcello II], inviano [a Venezia] Antonio Manelli [depositario del Concilio] per riscuotere i mille scudi d'oro, che per ordine di "Nostro Signore" [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] sono stati depositati da "Montauti de Roma" [Sebastiano di Monteacuto, mercante fiorentino] presso "Francesco Nasi et compagni" [il banco di Francesco Nasi] in favore del nunzio Giovanni Della Casa. [Il nunzio infatti fungeva da tramite finanziario tra Roma e il Concilio (cfr. Lorenzo Campana, Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi, "Studi storici", XVI, 1907, p. 493); i legati confermano la ricezione del denaro con la lettera del 20 agosto 1546: "Questa sera per Antonio Manelli nostro familiare havemo ricevuta la lettera di Vostra Signoria Reverenda d'i 16". La lettera è di mano del segretario del Concilio, Trifone Benci, mentre le firme sono autografe (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)]. |
Fonte o bibliografia |
Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 131-132 (nr. 58) |
Compilatore |
Tani Irene |
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