Mittente Del Monte Giovanni Maria; Cervini degli Spannocchi Marcello; Pole Reginald Destinatario Della Casa Giovanni
Data 13/2/1546 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Trento Luogo di arrivo Venezia
Incipit Havemo ricevute due lettere de Vostra Reverenda Signoria d'i 3 et 8 di questo
Contenuto e note I legati pontifici al Concilio di Trento, Giovanni Maria Del Monte [futuro Giulio III], Marcello Cervini degli Spannocchi [futuro Marcello II] e Reginald Pole, hanno ricevuto le lettere di Giovanni Della Casa, nunzio apostolico a Venezia, del 3 e 8 [febbraio 1546; vedi la lettera del 3 febbraio: "Ho scritto hoggi in una lettera mia a le Signorie Vostre Reverendissime et Illustrissime"]. I legati assicurano che terranno informato il nunzio e che invieranno copia dei decreti conciliari, come già fatto per la sessione tenutasi il 4 [febbraio; vedi la lettera del 5 febbraio con la quale inviavano i due decreti approvati nella terza sessione, incipit: "Hieri si celebrò la terza sessione, computando per una il giorno che s’aprì"]. I legati hanno proposto che le prossime sessioni siano dedicate al testo del Nuovo e Antico Testamento [la quarta sessione si tenne l'8 aprile 1546 e vennero emanati i decreti 'Si ricevono i libri sacri e le tradizioni apostoliche' e 'Si accetta l’edizione volgata della Bibbia e si prescrive il modo a interpretare la sacra Scrittura [...]']. Il giorno precedente la Congregazione generale ha stabilito di accettare la tradizione apostolica, in conformità a quanto deciso nei precedenti sinodi e in particolare nel "Concilio fiorentino" [si tratta del Concilio indetto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e trasferito a Firenze l'anno successivo]. I legati hanno inviato a "Nostro Signore" [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] la sua richiesta sul caso di [Pietro Paolo] Vergerio: il pontefice ha accettato che la causa sia gestita da Della Casa e dal "Patriarca" [Gerolamo Querini, patriarca di Venezia] e che, dopo il processo, Vergerio si presenti a Roma. [In realtà Quirini rifiutò l'incarico e venne sostituito dal patriarca di Aquileia Giovanni Grimani; cfr. lettera: "La risposta del Reverendissimo et Illustrissimo monsignor nostro di Farnese circa le cose del Vescovo Vergerio"]. Si accenna alla missione di un ambasciatore inglese [potrebbe riferirsi all'ambasciata di Stephen Gardiner, vescovo di Winchester, di cui si parla nella lettera del 6 novembre 1545, "Del soprastar nostro qui, della tregua col Turco, dell’andata di Vostra Signoria Reverenda in Francia", e in quella del 22 novembre 1545, "Ho ricevuta la lettera di Vostre Signorie Reverendissime et Illustrissime de’ XVI"]. Rassicurano Della Casa sulla raccomandazione espressa a favore del "Vescovo de Caurla" [Egidio Falcetta, vescovo di Caorle]. [La lettera è di mano del segretario al Concilio, Trifone Benci, mentre la formula di saluto e le firme sono autografe dei legati (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 119-122 (nr. 49)
Compilatore Tani Irene
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