Mittente Della Casa Giovanni Destinatario Cervini degli Spannocchi Marcello; Del Monte Giovanni Maria
Data 8/5/1545 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo [Trento]
Incipit Ho la lettera di Vostre Signorie Reverendissime et Illustrissime de' VI
Contenuto e note Il nunzio apostolico Giovanni Della Casa ha ricevuto la lettera del 6 [maggio 1545: "Havemo la lettera de Vostra Signoria et, poi che di quello che noi gli scrivemmo"] inviata dai legati pontifici al Concilio di Trento, Marcello Cervini (futuro papa Marcello II) e Giovanni Maria Del Monte [futuro papa Giulio III]. Il nunzio riferisce che "Don Diego" [Hurtado de Mendoza, ambasciatore cesareo al Concilio] è giunto a Venezia il giorno precedente e che ha comunicato al Collegio che "l'Imperatore" [Carlo V] manderà qualcuno insieme a [Jean de] "Monluc" [ambasciatore francese alla corte di Costantinopoli] per trattare la pace con il "Turco" [Solimano I detto il Magnifico]. La persona designata dovrebbe essere un segretario di "Gran Vela" [Antoine Perrenot de Granvelle, portavoce imperiale al Concilio], "nominato Girardo" [Gerard Veltwijck], che concluse la pace tra il "Re d'Ungheria" [Giovanni (János) I Zápolya] e il "Re de' Romani" [Ferdinando I d'Asburgo. Si riferisce alla stipula del trattato di Oradea (1538), secondo il quale entrambi i sovrani avrebbero portato il titolo di re d’Ungheria sino alla scomparsa di Giovanni; alla sua morte, Zápolya, che allora non aveva eredi, avrebbe dovuto lasciare il regno a Ferdinando. Tuttavia nel 1540, dall’unione con Isabella Kazimira Jagiello, figlia del re di Polonia, nacque un figlio al quale tentò di lasciare il proprio titolo, rompendo il patto che aveva siglato due anni prima]. Mendoza ha anche riferito che "un Navagero" [Bernardo, ambasciatore veneziano presso Carlo V] è stato importuno con Granvelle e che ha male interpretato la sua partecipazione alla Dieta [di Worms] di cui ha reso conto "alla Signoria" [di Venezia]. Monluc ha ricevuto dal "suo Re" [Francesco I di Francia] le direttive per la trattativa di pace a Costantinopoli, insieme alla copia delle indicazioni date da Carlo V al suo delegato. Da alcune lettere del 26 [aprile], provenienti da Anversa e inviate "a certi mercanti Foccari" [Fugger, mercanti e banchieri di Augusta], sembra che Carlo V partirà fra otto o dieci giorni, mentre è certo che in Germania ci sono delle agitazioni fra cattolici e protestanti. Si trova a Venezia "un Baldassar" [Baldassarre Altieri, diplomatico attivo in favore del movimento protestate veneto] segretario "de l'ambasciator d'Inghilterra" [Sir Edmund Harvel], il quale riporta le ultime notizie dal mondo protestate: i luterani non hanno gradito alcuni provvedimenti presi da Carlo V, "Martino" [Martin Lutero] è autore di un nuovo scritto contro la Chiesa [cattolica] e il Concilio di Trento [dovrebbe riferirsi all'opera 'Contro il papato istituito a Roma dal diavolo', pubblicata il 25 marzo 1545]. I legati aggiungono che "Lodovico da l'Arme" [Ludovico Dall'Armi] partirà il giorno successivo [9 maggio 1545] verso Trento, con lo scopo di smentire le voci secondo cui dovrebbe avere "commessione contro" "Polo" [Reginald Pole], "il che gli par poter fare per mezzo dell'Illustrissimo et Reverendissimo di Trento" [Cristoforo Madruzzo, vescovo di Trento. Si era infatti diffusa la notizia che il condottiero fosse stato assoldato da Enrico VIII per assassinare Pole; cfr. anche: "L'ultima mia è delli VIII. Et benché io non habbia cosa alcuna di novo da dire"]. La "Signoria" [di Venezia] ha informato Della Casa che Solimano sta preparando il suo esercito e che un eventuale attacco dipenderà dall'esito della Dieta [di Worms. Il presente documento è una minuta di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa (vedi Irene Tani, Nuove riflessioni sul codice Vat. lat. 14830, in c.s.)].
Fonte o bibliografia Giovanni Della Casa, Corrispondenza con i legati al Concilio di Trento, edizione e commento a cura di Monica Marchi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2020, pp. 86-88 (nr. 22)
Compilatore Tani Irene
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