Mittente Loredano Giovan Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 3/9/1650 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo
Incipit Non poteva Vostra Signoria farmi più nobile regalo
Contenuto e note L’Aprosio non poteva far a Loredano dono più gradito della novella del sig. [Stefano] dalla Casa. Loredano prega dunque l’Aprosio di ringraziare quel signore. Se gli altri [amici dell’Aprosio] non “inclinano al novellare”, pazienza! Potrebbe piuttosto lui, l’Aprosio stesso, scrivere un paio di novelle, magari sotto lo pseudonimo di Scipio Glareano o sotto qualche altro pseudonimo a lui consueto. Ammette il Loredano di doversi sforzare a convincere i librai veneziani a stampare l’‘Aristarco [cattolico’ di Tommaso Oderico]: ci riuscirebbe forse se vedesse almeno una parte dell’opera. Ma incarica l’Aprosio di far sapere all’Oderico che ... ci vorrebbero in cambio almeno un paio di novelle le quali gli costerebbero comunque poco, visto che i ruffiani in genere non chiedono novelle per i loro servigi! Unita alla lettera che scrive il Loredano manda una sua ‘relazione’ [‘Storia della recupera di San Teodoro’], mentre prega il suo corrispondente di riverire a suo nome i sigg. [Stefano] dalla Casa e [Tommaso] Oderico.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 363-64 (lettera XVI). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano
Compilatore Giulietti Renato
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