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Mittente |
Loredano Giovan Francesco |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
16/12/1639 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Da un'altra mia consegnata alle Barche |
Contenuto e note |
Loredano presume che l’Aprosio abbia già ricevuta una sua lettera alla quale era unita un’altra lettera capitatagli del sig. [Pier Francesco] Minozzi. Accenna quindi ad un libro (assai probabilmente gli ‘Sfogamenti d’ingegno’ del Minozzi) che si stamperà quanto prima, ma crede che le 100 copie (richieste dall’autore) si ridurranno a 50 o poco più, e chiede all’Aprosio cosa ne pensi. Lo incarica poi di salutare il padre Spagnuolo (?) [Francisco de Cespedes?] e di comunicargli di sentirsi assai in obbligo con lui. Loredano aggiunge quindi che il suo romanzo ‘Adamo’ si stampa in 12° [Venezia, Monti e Zenero, 1640] e che sarà di più di 20 fogli “ma aiutato dal carattere e dalla margine”. Le sue ‘Bizzarrie [academiche]’ invece sono state ristampate in Cremona [Belpieri 1640]. Chiude la lettera pressato dalla fretta e dal freddo. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 358-59 (lettera VII). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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