Mittente Loredano Giovan Francesco Destinatario Aprosio Angelico
Data 23/12/1637 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo
Incipit Io tengo tante occupationi che il più delle volte trascuro
Contenuto e note Occupatissimo, Loredano riconosce che senza l’aiuto del padre [Ferrante] Pallavicino, al momento suo segretario ed estensore materiale della lettera, non avrebbe potuto rispondere a tre lettere ricevute dall’Aprosio. E se ne scusa. Comunica al frate che gli mandi pure le sue opere, ovvero il ‘Veratro’, la ‘Sferza Poetica’ ed altre ancora [forse per la stampa], ché altro non desidera se non veder il proprio nome onorato da gente talentuosa. Giudica le rime del sig. [Pier Francesco] Minozzi piene di vivacità e di concetti e si complimenta con l’Aprosio che gli dà occasione di pregiarsi delle fatiche di un simile ingegno. Riconosce nel Minozzi una persona degna di prestare la sua opera presso chi più e meglio la possa valorizzare, mentr’egli si predispone ad offrirgli tutta la sua propria buona volontà e disponibilità. Manda quindi all’Aprosio la ‘Veglia prima de’ signori Academici Unisoni’ [Venezia, Sarzina, 1638] e chiude la lettera augurando al suo corrispondente le Buone prossime Feste. Nel postscriptum Pallavicino aggiunge le Buone Feste a nome proprio, e preannuncia l’invio di alcune sue opere che è in procinto di completare.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), p. 356 (lettera III). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano
Compilatore Giulietti Renato
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