|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Loredano / Pallavicino Giovan Francesco / Ferrante |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
11/12/1637 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
Già più fiate habbiamo fatta commemoratione |
Contenuto e note |
Il Pallavicino scrive al padre Angelico d’aver fatto spesso menzione di lui insieme a Giovan Francesco Loredano e aggiunge d’aver imparato prima a riverirlo che a conoscerlo. Ha ricevuto la composizione [forse ‘Il vaglio critico di Masoto Galistoni da Terama sopra il Mondo Nuovo del cav. Tomaso Stigliani da Matera’] mandata dall’Aprosio della quale aveva già in un primo tempo ammirato lo stile e la dottrina, ed ora che ne conosce il vero autore, ovvero lo stesso Aprosio, ne resta ancor più ammirato. Ringrazia padre Angelico e si dichiara a sua disposizione. A piè dell’epistola Giovan Francesco Loredano aggiunge di suo pugno di avere attualmente il Pallavicino come suo collaboratore ed approfitta di questa lettera per riverire anch’egli l’Aprosio, ripromettendosi di scrivergli “d’avvantaggio” quando potrà “rubbare un poco d’otio”. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, L’amicizia fra due letterati seicenteschi: Gio Francesco Loredano e P. Angelico Aprosio, “Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, CLIII (1994-1995), pp. 357-58 (lettera V). Fonte manoscritta: Genova, Biblioteca Universitaria, ms. E.V.19, Lettere del famosissimo Loredano al P. Fra Angelico Aprosio Agostiniano |
Compilatore |
Giulietti Renato |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|