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Mittente |
Crescenzi Romani Giovanni Pietro |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
6/11/1646 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Hoggi ricevo la cortesissima di Vostra Paternità Molto Reverenda sotto li 22 di settembre |
Contenuto e note |
Accusa ricevuta di lettera dell'Aprosio del 22 settembre 1646 e successivamente, per il tramite del "signor Ferrari", di due copie dell'ultimo libro di Aprosio [lo Scudo di Rinaldo?], nonché di due "immagini" [forse esemplari del ritratto di Aprosio inciso da Giacomo Pecino (Piccini)]. Ha provveduto a far recapitare una "immagine" a Bernardo Morando, e una "immagine" e una copia del libro a Lorenzo Longo. Ricorda infine di aver letto in qualche libro di Aprosio di una donna rimasta incinta "con la sola forza dell'immaginativa in leggendo una lettera di suo marito" e che "le pernici in ricevendo il fiato solo del maschio concepiscono": ritenendo credibile almeno la seconda affermazione, chiede comunque al proprio interlocutore su quali auctoritates esse siano fondate. |
Fonte o bibliografia |
Gian Luigi Bruzzone, Corrispondenti piacentini del p. Angelico Aprosio: lettere inedite di Giovan Pietro Crescenzi Romani e Gian Battista Calici, "Bollettino storico piacentino", XCIII, 1998, p. 108 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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