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Mittente |
Finardi Angelo |
Destinatario |
Magliabechi Antonio |
Data |
2/4/1680 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Il Serenissimo Gran Duca mio Signore, con sua di 17 settembre |
Contenuto e note |
[Autografa] Il granduca [Cosimo III de' Medici] con lettera del 17 settembre [1679] ha domandato al vicario generale [della Congregazione agostiniana di Lombardia, Giulio Cesare Baggi di cui Angelo Finardi è stato segretario] di eleggere come priore di S. Iacopo tra i Fossi [in Firenze] [certo] padre Reggiani, priore a Città di Castello. Finardi ricorre all'intercessione di Magliabechi perché il granduca lasci libertà al Definitorio della Congregazione di provvedere il cenobio fiorentino di un suo superiore, certificando che il vicario generale e la Congregazione desiderano solo il bene del convento, come peraltro è intento dello stesso [Cosimo III] dalla cui lettera è evidente che si preoccupa più dell'utile della comunità religiosa che del vantaggio del suo candidato. Il vicario generale [della Congregazione agostiniana di lombardia, probabilmente Raffaele Zuccarini da Lucca, neoeletto successore di Giulio Cesare Baggi] è "sempre però pronto ad ubidire per la sua parte ai comandi riveritissimi e stimatissimi d'un tanto prencipe" qualora, tramite Magliabechi, manifesti di non concedere la libertà richiesta. Finardi dichiara l'obbligo di obbedienza al suo superiore e ricorda di avere ancora presso di sé il plico destinato a Napoli [di cui ha parlato nella lettera del 9 marzo 1680, "Dal Padre Errani, Superiore di S. Iacopo tra Fossi"]. |
Fonte o bibliografia |
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VIII. 651, c. 39 |
Compilatore |
Bernuzzi Marco |
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