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Mittente |
Vialardi (Vialardo) Francesco Maria |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
12/11/1605 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
In un medesimo tempo ho havuto due di Vostra Signoria che mi sono state più grate e saporite |
Contenuto e note |
[Autografa] Vialardi dichiara di aver ricevuto insieme due lettere del Titi, venendo poi a sapere che un suo "servitore fiamingo" spacciava le lettere "agli antipodi" per risparmiarsi metà della strada. Il Vialardi rinnova la sua richiesta di notizie su Sebastiano Corradi e sugli Amaseo (Pompilio e Romolo Quirino), in particolare sulle date di nascita e di morte. Informa il Titi di essere senza libri e di esser "fatto tabula rasa" negli studi, ma di sperare, di lì a un anno, di pubblicare alcune sue opere: "un commento sopra tre libri de' pareri naturali d'Aristotele, uno di lezioni accademiche, uno di lettere, uno d'elogi", dove ci sarà anche l'elogio del Titi. Infine, dà notizia al Titi di essere alla ricerca di due sue opere: gli 'Animadversorum' [ossia i 'Roberti Titij Burgensis Locorum controversorum libri decem', Firenze, Bartolomeo Sermartelli, 1583, cui aveva risposto Giuseppe Giusto Scaligero con gli 'Yvonis Villiomari Aremorici In locos controversos Roberti Titii animadversorum liber', Lutetiae, Mamertus Patissonius et Robertus Stephanus, 1586] e il ?De coenis antiquorum' [mai pubblicato]. Conclude supponendo che il Titi abbia visto la "storia latina" del "Thuano francese, grand'huomo, nuovamente apparsa" [Jacques Auguste de Thou, 'Historiarum sui temporis pars prima', Parigi, Drouart, 1604] |
Fonte o bibliografia |
Luca Vaccaro, "Sus Minervam non docet". Lettere di Francesco Maria Vialardi a Roberto Titi, "Schede Umanistiche", XXX, 2016 [2019], p. 223 (Pisa, Biblioteca Universitaria di Pisa, ms. 155, c. 205r). |
Compilatore |
Vaccaro Luca - Carminati Clizia |
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