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Mittente |
Vialardi (Vialardo) Francesco Maria |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
29/9/1589 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Prego Vostra Signoria nelo scrivermi a riguardar più al mio stato che ala sua gentilezza |
Contenuto e note |
[Autografa] Il Vialardi chiede a Roberto Titi di non attribuirgli il titolo di "Molto Magnifico", rispettando il detto di Pitagora "Ne quid nimis". Torna a scrivere al Titi in merito alla traduzione delle ?Historiae Genuensium' di Uberto Foglietta: Francesco Serdonati "dela cui modestia, sincerità nel trattare, bontà e sofficienza nel’eseguire già n’era sicurissimo" ha accettato di approntare la traduzione, ma c'è un dubbio sul costo, dato che nella sua lettera Titi parla prima di "mezzo scudo il foglio", poi di uno scudo e mezzo [per tutta la questione cfr. lettera del 9 settembre 1589, "Come resto infinitamente divoto a la virtù di Vostra Signoria"]. Infine, il Vialardi ricorda al Titi di raccomandarlo a Bernardo Medici. |
Fonte o bibliografia |
Ubaldo Cotignoli, Uberto Foglietta, notizie biografiche e bibliografiche, "Giornale storico e letterario della Liguria", VI (1905), pp. 170-175; Luca Vaccaro, "Sus Minervam non docet". Lettere di Francesco Maria Vialardi a Roberto Titi, "Schede Umanistiche", XXX, 2016 [2019], p. 218 (Pisa, Biblioteca Universitaria di Pisa, ms. 155, c. 200r). |
Compilatore |
Vaccaro Luca - Carminati Clizia |
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