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Mittente |
Vialardi (Vialardo) Francesco Maria |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
9/9/1589 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Firenze |
Incipit |
Come resto infinitamente divoto a la virtù di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
[Autografa] Il Vialardi chiede a Roberto Titi di intercedere presso Francesco Serdonati, affinché costui, già apprezzato traduttore dell''Istoria delle Indie' di "Maffeo Gesuito Bergamasco" [Giovan Pietro Maffei, 'Historiarum Indicarum libri XVI', Firenze, Filippo Giunti, 1588], intraprenda la traduzione in volgare dell''Istoria di Genova' di Uberto Foglietta ['Historiae Genuensium', Genova, Girolamo Bartoli, 1585; la traduzione di Serdonati uscirà nel 1597 (colophon 1596) per lo stesso editore]. Titi dovrebbe informarsi sul prezzo richiesto dal Serdonato per ogni foglio, intendendo "per ciascun foglio grande e intero cioè di quattro facciate". A tal proposito, per una comparazione, ricorda che il libro del Foglietta si compone di 157 fogli più l'indice. Chiede al Titi di ottenere una risposta spedita, evitando una lunga trattativa. Infine, il Vialardi chiede al Titi di far recapitare le sue lettere presso l’abitazione del Marchese Bernabò (Barnabò) Malaspina, dove egli alloggiava in quegli anni. |
Fonte o bibliografia |
Ubaldo Cotignoli, Uberto Foglietta, notizie biografiche e bibliografiche, "Giornale storico e letterario della Liguria", VI (1905), pp. 170-175; Luca Vaccaro, "Sus Minervam non docet". Lettere di Francesco Maria Vialardi a Roberto Titi, "Schede Umanistiche", XXX, 2016 [2019], p. 217 (Pisa, Biblioteca Universitaria di Pisa, ms. 155, c. 198r). |
Compilatore |
Vaccaro Luca - Carminati Clizia |
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