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Mittente |
Borsieri Girolamo |
Destinatario |
Alberici Jacopo (Giacomo) |
Data |
4/8/1610 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Casnate |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Non posso creder, che Bianca Maria |
Contenuto e note |
Borsieri discute con Giacomo (Jacopo) Alberici [monaco agostiniano, autore di opere di erudizione sacra, morì nel 1610] di alcune lettere inviate dalla [duchessa di Milano] Bianca Maria [Visconti, 1425-1466, moglie di Francesco Sforza che permise alla Beata Maddalena Albrici di sottrarre il monastero di Brunate alla giurisdizione della Cattedrale di Como per porlo sotto la cura della Casa agostiniana di Lombardia] alla Beata Maddalena [Albrici], per chiederle di intercedere presso Dio e ovviare a possibili rischi di aborto. Borsieri crede che il miracolo ricevuto dalla Duchessa non fosse esclusivamente merito delle orazioni della Beata agostiniana bensì frutto dell'intercessione di altre figure religiose, primo fra tutti del santo Nicolò (Nicola) [da Tolentino, sacerdote agostiniano nato nel 1245] come testimoniano i voti della Duchessa che inviò un calice d'oro a Tolentino e fece edificare una chiesa a Milano in onore del Santo [protettore dei matrimoni, la chiesa di S. Nicola da Tolentino affiancata a quella dell'Incoronata risulta compiuta il 10 settembre 1460]. Che il miracolo non sia da attribuirsi esclusivamente alla beata, non deve sorprendere, poichè non si tratterebbe di un caso isolato, concorrono alla stessa conclusione il miracolo del pane che saziò le monache di Brunate durante una tormenta e quello dell'albero che offrì visciole, placando la sete. Borsieri invita il corrispondente a placare le insistenze di Girolamo [Alberici] e Cinzio [Alberici] in merito alla Vita [della Beata Maddalena Albrici comasca agostiniana', Como, per Baldasar Arcione, 1624, qui si riferisce alla prima stesura dell'opera]; la pubblicazione favorirebbe i fedeli ma nuocerebbe alla fama del suo autore, che non la ritiene ancora pronta. La missiva si conclude con un riferimento alla riforma introdotta dallo stesso Giacomo Alberici nella congregazione di Lombardia [nel 1601 fu eletto Vicario Generale della Congregazione di Lombardia, nel 1607 è confermato a Modena]. |
Fonte o bibliografia |
Como, Biblioteca Comunale, ms. Sup. 3.2.43, p. 109. |
Compilatore |
Cramarossa Letizia |
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