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Mittente |
Borsieri Girolamo |
Destinatario |
Capriolo Ettore |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Como |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Se Vostra Signoria brama, ch'io voglia ciò |
Contenuto e note |
A proposito della trama della pastorale [Girolamo Borsieri, 'L'Amorosa Prudenza mitologirica pastorale del sig. Girolamo Borsieri con un Discorso Allegorico d'Hettore Capriolo Giureconsulto', Milano, per l'erede di Pacifico Pontio e Giovan Battista Piccaglia, 1610] Borsieri ritiene necessario, affinchè i desideri di entrambi coincidano, che entrambi acquisiscano le medesime conoscenze, il che sarà difficile da ottenersi, vista la disparità di età. Chiede dunque di aver pazienza, e di accettare le modifiche che vorrà introdurre. Pensa che "il caso della Giussana" [possibile riferimento ad una misteriosa contemporanea da inserire, sotto lo pseudonimo di una ninfa, nella pastorale] pur introdotto per metafora con il nome di Olminthia [ninfa che concepisce l'amore come un puntiglio privato e passione egoistica, al modo della superba Corisca tassiana, e che denigra l'affetto e la bellezza dei giovani pastori, Icilio e Nericanto, preferendo il vecchio ma ricco Plasone] non possa accostarsi, perchè "bassissimo", agli altri soggetti, "di sommo grado", per quanto "semplici". Si congeda ringraziando il Marchese [Muzio Sforza di Caravaggio, fondatore dell'Accademia degli Inquieti] per l'invio della 'Poetica' [?] e [Luca] Pastrovicchi per le 'Rime' [possibile allusione a Luca Pastrovicchi, 'Rime', Milano, Giambatista Alzato, 1604]. |
Fonte o bibliografia |
Como, Biblioteca Comunale, ms. Sup. 3.2.43, p. 101. |
Compilatore |
Cramarossa Letizia |
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