Mittente Borsieri Girolamo Destinatario Serono Orazio
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza Cavallasca Luogo di arrivo Milano
Incipit Poiche anco Vostra Signoria stima assai sicuro in questa da lei chiamata
Contenuto e note Borsieri comunica a Serono di aver deciso di dar avvio a qualche impresa alla moderna e chiede quali siano le caratteristiche che il motto debba rispettare, non volendosi convincere di quelle propostegli dallo "Spedito". Due, a suo parere, sono ineludibili e riguardano la congruenza del motto con il corpo dell'impresa. Per esemplificare cita un'impresa del Bargagli [Scipione Bargagli, "Dell'imprese", Venezia, Franceso de' Franceschi Senese, 1594, p. 404] dove il motto "EXCOQUITUR VITIUM" è già incluso nel corpo che presenta un campo di stoppie che brucia per essere disinfestato [si veda la lettera di Borsieri a Orazio Serono con incipit "Comanda pur Vostra Signoria ch'io usi un atto di carità"]. Un esempio di scarsa congruenza è invece nell'impresa di un accademico "Intento" che, sotto il motto "FIDE CVSTODIT", rappresenta un leone. Per esprimere la promessa di proteggere sempre sua moglie, continua Borsieri, il fautore dell'impresa avrebbe dovuto piuttosto realizzare un cane, secondo quanto detto da [Andrea] Alciato. Più appropriato sarebbe stato il termine "vigilanza." Nel congedo Borsieri dà prova delle proprie conoscenze in campo di emblematica e scusandosi per l'essersi comportato da "mosca", ossia da presuntuoso, confida nella benevolenza del suo interlocutore con cui può concedersi di non fare il "coniglio", vale a dire il timido.
Fonte o bibliografia Como, Biblioteca Comunale, ms. Sup. 3.2.43, pp. 79-80.
Compilatore Cramarossa Letizia
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