Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 15/5/1546 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Anchora che Nostro Signore pensi per quello che si è scritto a Vostro Signore per l'altre ch'ella habbia
Contenuto e note Il cardinal Farnese rende noto a Della Casa che Nostro Signore [Paolo III, nato Alessandro Farnese] vorrebbe che ai sudditi della Chiesa non sia impedito navigare liberamente nel mare Adriatico e desidera che si ponga rimedio a quanto è successo al Marchigiano [Francesco Marini, probabilmente un mercante: il provveditore sopra i dazi veneziano gli aveva confiscato la merce, cfr. lettera del 1 di maggio 1546, dal cardinal Farnese a Giovanni Della Casa, in ms. Vat. Lat. 14831, cc.223r-224v, incipit: “Sua Santità resta benissimo satisfatta di quanto la Signoria Vostra ha scritto”]. Si augura che il Casa presenti le sue richieste agli Illustrissimi Signori [del consiglio veneziano] e che porti le sue rimostranze per un episodio increscioso avvenuto pochi giorni prima: un capitano veneziano di fusta ha requisito l’intero carico di un brigantino, 22 casse di sapone, a messer Giovan Guardi [di difficile identificazione], mercante di Ancona, con la scusa che si trattava di merce di contrabbando. Il nunzio deve richiedere l’immediato rilascio della merce requisita perché il mercante è vicino a persone importanti, tanto più che il Collegio e il Serenissimo Principe [Francesco Donà, doge di Venezia] sembrano ben disposti a garantire gli interessi della Chiesa [in realtà Venezia non tollerava il fatto che i sudditi della Chiesa fossero esenti dal pagamento dei dazi; la vicenda si protrasse per molto tempo].
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 231-232. Lettera orginale di mano di segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa.
Compilatore Mantovani Anna
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