Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 20/3/1546 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Il Magnifico Orator Veneto ha fatto instantia a Nostro Signore per parte della Illustrissima Signoria
Contenuto e note Il cardinal Farnese riferisce al Della Casa che Venezia, tramite il Magnifico Orator [Giovanni Antonio Venier, ambasciatore veneziano a Roma dalla primavera del 1545], ha richiesto a Nostro Signore [Paolo III, nato Alessandro Farnese] la concessione di due decime per l’anno in corso perché teme che il Turco [il sultano Solimano il Magnifico] stia per armare delle galere. Nonostante gli sforzi del cardinale, il papa non le ha volute concedere perché il clero è ormai esausto per via di tutte le concessioni passate. Inoltre, grazie alla tregua che è stata siglata [5 ottobre 1545, tra il sultano Solimano e Carlo V], non c’è alcun motivo di temere un attacco di Solimano, il cui armamento delle navi è solo una congettura remota. Paolo III spera che il Serenissimo Principe [doge di Venezia, Francesco Donà] possa comprendere la motivazione del suo rifiuto ma lascia aperta la possibilità che, in caso di insistenza da parte dei veneziani, questi possano ottenere qualcosa.
Il papa vuole che Della Casa trovi Francesco Maria Strozzi [Francesco Maria di Soldo Strozzi, segretario dell’ambasciatore cesareo a Venezia, cfr. Celio Secondo Curione, ‘Pasquillus extaticus e Pasquino in estasi’, edizione critica e commentata a cura di Giovanna Cordibella e Stefano Prandi, Firenze, Olschki, 2018, p. 61], un ex-frate accusato dai Signori Deputati [veneziani] di aver scritto il ‘Pasquino in estasi’ [traduzione italiana del ‘Pasquillus extaticus’] opera di molto scandalo. L’uomo dovrebbe abitare vicino all’ambasciatore cesareo [Don Diego Hurtado de Mendoza, ambasciatore di Carlo V a Venezia fino al 1547 e in seguito a Roma]. Il nunzio dovrà farlo condurre a Roma con molta cautela.
Il Casa deve occuparsi di trovare anche Guido da Fano [Guido Giannetti, aderì alla Riforma e venne arrestato a Venezia per eresia; fu condannato al carcere perpetuo], un prete accusato di eresia e fuggito [a Venezia].
Per quel che riguarda i predicatori il Farnese consiglia di prestare sempre attenzione in caso ci sia bisogno di apportare correzioni.
Si è ricevuta la copia della lettera al doge di Venezia; il nunzio deve garantire che le richieste vadano ad effetto, soprattutto riguardo al vescovo Vergerio [Pietro Paolo Vergerio, denunciato per eresia nel dicembre 1544] che dovrebbe arrivare a Venezia.
La segreteria ai Brevi sostiene che la “revalidazione delle facoltà” richiesta dal Casa non si possa fare, a meno che non sia specificato il motivo di tale bisogno. Solo in questo caso il papa sarà pronto a concederla.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 208-209. Lettera originale di mano di segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa. Parzialmente edita da Lorenzo, Campana, 'Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi', "Studi Storici", XVII, 1908, pp. 158, 166-167.
Compilatore Mantovani Anna
Torna all’elenco dei risultati