Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 6/2/1546 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Le ultime che ho di Vostra Signoria sono de 28 del passato in risposta delle quali le dico
Contenuto e note Il cardinal Farnese informa Della Casa riguardo la grande soddisfazione di Sua Santità [Paolo III, nato Alessandro Farnese] per la decisione presa dal Collegio [veneziano] di requisire le scritture e i libri del vescovo di Capodistria [Pietro Paolo Vergerio, denunciato per eresia nel dicembre 1544]. Il Vergerio dopo essere stato visto a San Benedetto [in un convento a San Benedetto Po, sotto la protezione del cardinale Ercole Gonzaga, cfr. Campana Lorenzo, ‘Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi’, "Studi Storici", XVII, 1908, p.177] si è recato a Trento. Qui non è stato ammesso nella congregazione dei Reverendissimi Legati, ai quali si era rivolto per ottenere delle “grazie”, come la possibilità di difendersi dalle accuse mosse contro lui di fronte all’auditore del Della Casa [Gherardo Busdraghi, auditore dal 1544 al 1549] e di quello del Patriarca [di Aquileia, Giovanni Grimani], per poter così posticipare la partenza verso Roma. Con ogni probabilità al vescovo verrà fatta questa concessione ma il papa vuole che la causa contro di lui venga portata avanti in ogni modo possibile. Della Casa deve controllare se tra gli scritti sequestrati al Vergerio vi sia un vecchio libro, in quarto o ottavo foglio, scritto in caratteri antichi, che appartiene alla biblioteca di Palazzo [Roma]. Se questo libro verrà trovato, il Casa dovrà inviarlo subito a Roma perché fu preso dal vescovo e mai restituito con la scusa di averlo smarrito.
Sembra che il Reverendissimo Cardinal de Cesi [Federico Cesi] sia rimasto contento di quanto è stato fatto riguardo la sua causa [cfr. lettera del 23 gennaio 1546 dal cardinal Farnese a Della Casa, in ms. Vat. Lat. 14831, cc.191r-192v, incipit: “L’officio fatto da Vostra Signoria col Serenissimo Principe per Monsignor”].
I Signori Deputati addetti alla segnatura dei Brevi hanno confermato che non si può fare la riconvalida delle facoltà, se non “sine preiudicio expectantium”, mentre quella fatta tramite breve a monsignore di Chiusi [Giovanni Ricci, compì missioni diplomatiche per Paolo III e Giulio III] non era in caso di “espettative”. Quando si potranno rivalidare quelle del Della Casa senza “espettative”, si provvederà.
Si approva il differimento di pubblicare il perdono durante la quaresima.
Come già scritto in lettere precedenti a Roma si sta ancora aspettando il vescovo di Caserta [Gerolamo Dandino, dal settembre 1545 al febbraio 1546 fu nunzio straordinario alla corte imperiale], di ritorno dalla corte dell’Imperatore [Carlo V d’Asburgo]. K13
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. Lat. 14831, cc. 195-196. Lettera originale di mano di segretario con firma autografa del Farnese. Sulla coperta sommario di mano di Erasmo Gemini, segretario di Della Casa. Parzialmente edita da Lorenzo, Campana, 'Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi', "Studi Storici", XVII, 1+M13908, pp. 180-181.
Compilatore Mantovani Anna
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