Mittente Farnese Alessandro Destinatario Della Casa Giovanni
Data 12/12/1545 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit L'offitio che Vostra Signoria scriva per le sue ultime lettere di 3 di questo
Contenuto e note Nostro Signore [Paolo III, nato Alessandro Farnese] è stato grato dell’ufficio che Della Casa ha svolto con il Serenissimo Principe [Francesco Donà], ritenendolo consono a quanto ci si aspettava dalla sua prudenza. Il Casa dovrebbe aver ricevuto il breve del papa e svolto quanto richiesto.
In merito al beneficio vacante di Verona [che evidentemente Della Casa aveva richiesto in nome del suo auditore, Gherardo Busdraghi] si rende noto al nunzio che la notizia della morte del beneficiario era già stata portata a Roma parecchi giorni prima del suo avviso da un agente di Monsignor Reverendissimo Camerlengo [Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora], conosciuto ed amato dal papa per le sue qualità: a lui il pontefice aveva donato il canonicato, mentre aveva distribuito ai suoi parenti gli altri benefici. Il papa è però soddisfatto dell’auditore del nunzio e non appena ce ne sarà occasione lo premierà.
Riguardo l’interdetto di Treviso il Farnese non sa ancora nulla; perciò non dà ulteriori commissioni al nunzio, anche se gli sembra di aver scritto altre volte in merito a questa causa, raccomandando le ragioni della parte. Se la parte sarà costretta a ricorrere alla legge e all’interdetto è perché non si trova una possibile soluzione: è un problema diffuso nei territori veneziani. Se ne parlerà comunque approfonditamente più avanti. Si ricorda infine al Casa di ammonire i vescovi a recarsi a Trento, così come comunicatogli nelle lettere precedenti.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms.Vat. Lat. 14831, cc. 179-180. Lettera originale di mano di segretario, firma autografa del cardinal Farnese; sulla coperta sommario di mano del segretario di Della Casa, Erasmo Gemini.
Compilatore Mantovani Anna
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