Mittente Tasso Bernardo Destinatario De' Cancellieri Giovanni Pietro
Data 1528 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Poissy Luogo di arrivo [n.i.]
Incipit Molto Magnifico Signor mio, se la malignità degli uomini non si vincesse più tosto col tacere che col rispondere, sarei così pronto a parlare come sono a tacere
Contenuto e note Lettera di Bernardo Tasso a Giovanni Pietro de' Cancellieri [personaggio non altrimenti identificato, dalla lettera si può solamente dedurre che si trattava di un nobile italiano della cerchia dei Rangone che risiedeva alla corte francese] in cui allude a maldicenze sul proprio conto. Conscio del potere dello scritto sulle parole, il Tasso sceglie di non prenderle in considerazione perché si sente appoggiato dai Rangone [Guido Rangone, conte, inizialmente capitano generale dell'esercito pontificio, poi condottiero al servizio del re di Francia e Claudio Rangone, condottiero conte, cugino di Guido e amico del Tasso] e perché è sicuro del proprio operare: "L'ufficio loro è di dire male e 'l mio d'operar bene, e sono contento che mi vincano di mal parlare, poi ch'io lor vinco di bene operare".
Fonte o bibliografia Bernardo Tasso, Li tre libri delle lettere, alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, ristampa anastatica dell’edizione Giglio, Venezia,1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese (BO), Arnaldo Forni, 2002, XXIV, pp. 58-60.
Compilatore Fratani Dominique
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati