Mittente Tasso Bernardo Destinatario Clemente VII
Data 1527 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Siena Luogo di arrivo Roma
Incipit Potrà ben Vostra Santità giudicare Messer Saporito più savio di me, ma non per sì desideroso del suo servizio
Contenuto e note Resoconto di Bernardo Tasso al sommo pontefice Clemente VII [Giulio de' Medici] dei negoziati avvenuti con Carlo di Lannoy [viceré di Napoli, al servizio di Carlo V] per ottenere la liberazione del papa prigioniero dei lanzichenecchi e la partenza di questi da Roma. Il segretario insiste prima sul proprio operato nonostante i pericoli incorsi, poi sulla reticenza del Lannoy, e in particolare sulla sua richiesta di un salvacondotto firmato dal duca d'Urbino [Francesco Maria I della Rovere, capitano generale dell'esercito veneziano], dal conte Guido [Guido Rangone, capitano generale dell'esercito pontificio, poi condottiero al servizio del re di Francia] e dal Marchese di Saluzzo [Michel Antonio di Saluzzo, condottiero al servizio di Francesco I di Valois]. Termina la lettera con un giudizio dubitativo sull'esito del negoziato: "ancor ch'io dubiti, per alcuni andamenti che mi pare di vedere, che le cose non si governeranno con la sua volontà, né col suo giudizio".
Fonte o bibliografia Bernardo Tasso, Li tre libri delle lettere, alli quali nuovamente s’è aggiunto il quarto libro, ristampa anastatica dell’edizione Giglio, Venezia,1559, a cura di Donatella Rasi, Sala Bolognese (BO), Arnaldo Forni, 2002, XV, pp. 41-45.
Compilatore Fratani Dominique
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